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INIZIATIVE E PREMI
Dal 2022 la Fondazione è partner di una delle sezioni più innovative e interessanti del Festival DIG: il DIG Pitch.

Ogni anno, a Modena, giornalisti, autori, filmmaker e producer indipendenti da tutto il mondo si sfidano per ottenere un sostegno di 15.000 € alla realizzazione di un documentario di inchiesta originale.
Nel 2022 il progetto vincitore è stato “Mirage: Mesopotamia is in Danger” di Daham Alasaad e Guillaume Perrie, un’indagine originale che documenta un disastro ambientale in una delle civiltà più antiche del mondo.

Nel 2023, abbiamo erogato questo finanziamento a “Luana, ragazza”: un lavoro di Ernesto Pagano e Lorenzo Cioffi che vuole raccontare la drammatica vicenda di Luana D'Orazio, la 22enne di Prato morta in fabbrica, mentre lavorava con una macchina tessile.
Il 2023 ha anche visto nascere il Premio Matteo Scanni rivolto alle e agli studenti della Scuola di Giornalismo dell'Università Cattolica di Milano, proprio là dove Matteo ha insegnato per quasi vent’anni.

Il premio, nato come collaborazione tra la Fondazione, l’Università Cattolica e l’Agenzia di comunicazione YAM112003 prevede un contributo di 4.000 € da assegnare a un progetto di inchiesta, reportage, o approfondimento che possa essere distribuito su piattaforme digitali. 
"Dobbiamo occuparci degli altri almeno quanto ci occupiamo di noi stessi. Lo so che suona impegnativo ma questa forma di welfare volontario è l’unica forma di protezione della specie umana che abbiamo."
Matteo Scanni

Nel cuore di queste frasi ci sono i concetti di diversità, equità e inclusione, valori che hanno sempre guidato l’attività professionale di Matteo. Il concorso intende stimolare studentesse e studenti a cimentarsi proprio su questi temi e vuole premiare il progetto migliore in termini di originalità, qualità, completezza e fattibilità produttiva. 
Le studenti vincitrici della prima edizione del 2023 sono Eleonora Bufoli e Maria Colonnelli con un breve documentario dal titolo "Scarti. Storie di derive e approdi".

La storia segue la trasformazione del legno proveniente dai barconi approdati a Lampedusa, che assume una forma nuova grazie al lavoro di un laboratorio di falegnameria all’interno del Carcere di Opera. Sotto la guida del maestro liutaio, i detenuti nuova vita al legno trasformandolo in strumento musicale.